di Gi Elle

Sarà una Festa della Pitina tutta speciale quella che si terrà quest’anno a Tramonti di Sopra, perché sarà quella che incoronerà il celebre salume delle valli pordenonesi come prodotto di qualità certificato dall’ Unione Europea attraverso il recentissimo riconoscimento della Indicazione geografica protetta, di cui abbiamo ampiamente parlato nei giorni scorsi e sul quale torneremo in questa occasione, appena detto dello straordinario fine settimana che animerà la Val Tramontina.

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È tutto pronto, infatti, per la “Festa della Pitina 2018”, in programma da venerdì 20 luglio a domenica 22, appunto e come sempre a Tramonti di Sopra.
Sono annunciati una serie di incontri, laboratori, approfondimenti e visite, con invitanti chioschi e il mercato
internazionale a cui parteciperanno oltre 40 produttori da Slovacchia, Slovenia, Indonesia, Croazia, Polonia e Armenia, oltre che da gran parte d’Italia.
A capo dell’organizzazione c’è ovviamente Slow Food Fvg, con la Condotta del Pordenonese in prima linea, che vanta la Pitina tra i suoi Presidi d’eccellenza.
Affiancano la organizzazione guidata da Carlin Petrini il Comune di Tramonti, la Pro loco e la Camera di commercio di Pordenone, con la sua Azienda speciale Concentro, con il patrocinio della Regione Friuli venezia Giulia e del Comprensorio Dolomiti Unesco.
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Ma ecco qualche cenno sul ricco programma.
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Venerdì 20 luglio il mercato internazionale e i chioschi apriranno alle 18 per un primo assaggio, mentre sabato 21 si comincerà già dal mattino, con una serie di workshop in sala consiliare: alle 9 si parlerà dell’esperienza dei cuochi e in particolare dei Cuochi dell’Alleanza nella promozione della Pitina e dei presidi Slow Food, mentre alle 10.30 si parlerà dell’agroalimentare come mezzo per la promozione del territorio dal lato economico e turistico”.
Alle 12 si affronterà poi il tema dell’educazione alimentare nelle scuole attraverso i cibi tradizionali
e alle 13.30 quello delle tecniche di conservazione degli alimenti (in particolare, l’affumicatura e la sua storia in Friuli).
Alle 15 si approfondiranno lo sviluppo e il sostegno dell’agricoltura in montagna, mentre alle 17:30 ci sarà il convegno centrale della giornata, imperniato proprio sull’esperienza della Pitina come Presidio Slow food e Igp, quale esempio appunto per la promozione turistica della montagna.
Interverranno i rappresentanti di Regione, Comune, Ente camerale, Concentro e Consorzio Pordenone Turismo, oltre che della Pro loco e di Slow Food, sia regionale sia pordenonese.
Ma tutta la giornata di sabato sarà ricca di attività, come l’escursione guidata a Frasseneit alla scoperta delle origini della Pitina :  il percorso esplorativo è libero e si partirà dalle 10.
Lungo la strada ci saranno punti informativi culturali e gastronomici (fino alle 17).
I laboratori per bambini prenderanno, invece, il via alle 15 e alle 18 e saranno curati dall’Associazione Lady Chef e Associazione Ariel di Rivignano.
Il mercato della Terra sarà aperto dalle 14 in poi.
Una bella anticipazione anche del vasto programma di domenica 22 luglio, quando il mercato della Terra aprirà già alle 8 del mattino.
Nel Giardino Sina saranno proposte varie ricette con la Pitina, dall’antipasto fino al dolce (perché c’è anche… il gelato alla Pitina), con l’intervento di alcuni chef dell’alleanza Slow Food, da Federico Mariutti a Dario Martina ad Alessandro Scian (alle 10, alle 11.30 e alle 12.30).
Alle 15, i produttori del presidio Slow Food offriranno una dimostrazione narrata su “sua maestà la Pitina”,
mentre alle 18 ci sarà la presentazione del libro di Tito Maniacco “I senza storia” a cura di Biblioteca, all’azienda agricola Borgo Titol.
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Con il riconoscimento il fatturato raddoppierà
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Come si ricorderà, la presentazione del riconoscimento Igp era avvenuto pochi giorni fa a Udine.  
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“Questa perla ci porterà a risultati importanti, anche in termini di crescita, ma più che pensare a un rapido aumento di quantità, il prodotto ha una grande potenzialità di consumo in loco e può diventare un elemento di forte attrattiva turistica.   La Pitina è un prodotto-icona che definisce un territorio”, aveva sottolineato l’assessore regionale alle risorse agroalimentari Stefano Zannier, presentando insieme agli attori della Destra Tagliamento il percorso e il traguardo raggiunto per il riconoscimento della Pitina come prodotto Igp.
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Soffermandosi sulla presenza in sala dell’attuale consigliere regionale Cristiano Shaurli, ex assessore regionale all’Agricoltura (e quindi suo predecessore) che ha dato un contributo fondamentale all’iter per il riconoscimento
della Pitina quale Indicazione geografica protetta, Zannier ha annotato che “in percorsi che iniziano nel tempo e si concludono oggi, è giusto che tutti siano partecipi nella fase finale, perché questa non è una conferenza stampa dove qualcuno deve mettersi in mostra, ma è stata organizzata per mettere in luce la possibilità che ha un territorio e gli strumenti che vengono dati per valorizzare la propria attività”.
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Poi Zannier ha evidenziato che “la Pitina originale, unica, riesce a caratterizzare un territorio.   Oggi i produttori sono quelli identificati, ma ci sarà spazio per crescere;   il prezzo del prodotto negli anni è salito, dunque la domanda è in aumento.   C’è la possibilità di promuoverlo ancora di più”.
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“Doppia la soddisfazione” – ha ribadito  l’assessore -, “dato che si tratta dell’unica Igp della Destra Tagliamento, l’area dove sono nato”.
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Infine, ha concluso dicendo che “lo sforzo è stato grande, ma si è ottenuto un tassello importantissimo per la promozione di tutto il territorio regionale.  Uno stimolo in più per lavorare insieme nella stessa direzione, perché  il rafforzamento della filiera si realizza se si fa squadra.   Le regole danno la qualità, imponendo azioni controllate che ci consentono di non uscire da un percorso importante”.
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L’ Assessore Stefano Zannier e  Serena Cutrano direttore dell’Ersa, visibilmente soddisfatti per il risultato raggiunto
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Serena Cutrano, direttore dell’Ersa, ha quindi sottolineato il ruolo e l’attività svolte dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, insieme con la Direzione centrale Risorse agricole.

“Abbiamo messo a disposizione dell’Ati le competenze tecnico-scientifiche e amministrative per approcciarsi agli uffici romani – ha detto -, dando supporto al confezionamento dei documenti da presentare ai ministeri, e tutto questo per accelerare il processo.   Questo è un punto di arrivo e di ripartenza – ha aggiunto – ; adesso possiamo ragionare in termini diversi dal punto di vista della promozione, abbiamo un riconoscimento e un disciplinare, questi sono processi che danno valore al prodotto e al territorio”.
Giacomo Urban, sindaco di Tramonti di Sopra, ha invece espresso la soddisfazione dell’amministrazione comunale per questo riconoscimento.
“E’ la conclusione di un lungo percorso, iniziato 50 anni fa – ha detto -, quando con la Festa della montagna abbiamo iniziato a proporre la Pitina ai visitatori, seguendo la visione di Mattia Trivelli che ebbe l’idea di valorizzarla.  Speriamo che questo giusto riconoscimento possa tradursi anche in ulteriore volano per lo sviluppo del turismo sul territorio”.
Bepi Pucciarelli, tra i curatori del Progetto Pitina, ha poi  sottolineato il supporto ricevuto dalla Regione Fvg, ricostruendo la storia di un percorso e di un lavoro lungo 20 anni, per il  riconoscimento Igp di un prodotto che, ha evidenziato, “è assolutamente unico e originale in tutto l’arco alpino.   Abbiamo lavorato duro per questo traguardo, ma se la Pitina ha avuto un iter difficile a Roma, è cresciuta sul territorio, diventando presidio Slow Food e acquistando un sempre maggiore valore aggiunto.   Per il futuro, la produzione potrebbe anche raddoppiare (dalle attuali 100.000,  15.000 chilogrammi), ma bisogna rafforzare la parte iniziale della filiera”.
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Anche il nostro collega ed amico Bepi Pucciarelli – alla destra dell’ Assessore Zannier – curatore del Progetto Pitina è evidentemente soddisfatto per la positiva conclusione del lungo e complesso iter burocratico
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Presenti anche il sindaco di Barcis, Claudio Traina,  e  Roberto Peduto, fiduciario della condotta del Pordenonese di Slow Food.
“La Pitina è un prodotto eccellente tipico delle nostre Valli e della Val Tramontina – ha sottolineato il primo cittadino –; noi lo abbiamo tutelato e stiamo cercando, con l’amministrazione comunale e tutta la comunità, di promuoverla al meglio, anche attraverso la Festa della Pitina con la Pro loco dal 20 al 22 luglio”.
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Marco Urban, giovane rappresentante della Pro loco di Tramonti di Sopra, ha infine illustrato il programma della festa, in programma da venerdì a domenica.   “E’ particolarmente importante l’evento, in concomitanza con questo riconoscimento che corona un percorso di lavoro – ha commentato –; punteremo sul valore culturale e sui prodotti di eccellenza, ci saranno convegni e escursioni organizzate nei luoghi dove si produce la Pitina, da venerdì pomeriggio, ore 16, a sabato e domenica tutto il giorno”.
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E’ stato dunque il benvenuto ufficiale dell’amministrazione regionale e di tutta la comunità del Friuli Venezia Giulia alla Pitina Igp che, con decreto del 19 giugno scorso firmato dal commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, l’irlandese Phil Hogan, pubblicato il 2 luglio scorso in Gazzetta ufficiale, è entrata nel ristretto paniere dei prodotti regionali a marchio Dop e Igp.
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Alcuni dei partecipanti alla conferenza stampa, evento di presentazione indetta dalle autorità regionali l’ 11 luglio a Udine

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Ricordiamo che la Pitina, un particolare salume (non insaccato!) prodotto a base di carni ovicaprine o di selvaggina ungulata, conservata grazie a un processo di affumicatura e ad uno strato protettivo di farina di mais, è diventata negli ultimi anni una vera “icona gastronomica” del territorio delle Valli Pordenonesi (val Tramontina e valli contermini), dove si è mantenuta attraverso i secoli una tradizione nata nel contesto dell’economia di sopravvivenza nella quale la carne  – quando c’era –  era un bene da conservare con cura e utilizzare con parsimonia.
Il territorio delimitato dal disciplinare (i comuni di Andreis, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto Casso, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto) ricade in buona parte all’interno del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, a sua volta ricompreso nel territorio delle Dolomiti riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Attualmente, i produttori dell’Ati (Associazione temporanea d’impresa) che potranno utilizzare il logo comunitario sotto il controllo dell’ Ifcq Certificazioni di San Daniele sono sei.
La loro soddisfazione è stata espressa dal presidente Ubaldo Alzetta e da Filippo Bier, designato a divenire presidente del Consorzio che prenderà in breve il posto dell’Ati.
La produzione attuale (dati 2017) si aggira, come si accennava, intorno ai 150 quintali complessivi, con una giro d’affari che non raggiunge i 500 mila euro.
Una produzione di nicchia, destinata a rimanere tale anche se – come è probabile – potrà raddoppiare nel giro di un paio d’anni.

Ma sono numeri comunque significativi nel contesto di un territorio che conta in tutto meno di 23 mila residenti, e per il quale anche un incremento occupazionale di una decina di unità ha un peso importante.

in copertina una bella  foto della celebrata “sua maestà la Pitina”, incoronata IGP dall’ UE

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